Paolo Bitta |
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| CITAZIONE “Useremo la fibra di carbonio solo sulle nostre auto più speciali, a produzione limitata”. A dirlo è stato Amedeo Felisa, amministratore delegato Ferrari, parlando della nuova Enzo. La punta di diamanate della casa di Maranello arriverà nel 2012 e beneficierà della raffinata costruzione in carbonio per il telaio. Ma quest’ultima non sarà riservata alle future rosse di “grande serie”: il problema, come spiega anche Felisa, è che attualmente nessuno conosce come si comporta questo avveniristico materiale nel tempo e in caso di forti insulti meccanici; e se eventualmente è riparabile.
Potrebbero passare 2 o 3 decenni prima di dare una risposta a queste domande. Un rischio che vale la pena correre solo con auto che, quasi sicuramente, non verranno usate quotidianamente; come la nuova Enzo appunto. Un problema che dovranno prendere in considerazione anche BMW, Mercedes, Lamborghini e McLaren, che hanno già annunciato la volontà di introdurre la fibra di carbonio sulle loro future creazioni. Felisa però ci da una certezza sul motore della nuova hypercar emiliana: sarà un V8 twin-turbo ad iniezione diretta. Nessun dato sulla potenza e sulla coppia. Ma difficilmente si scenderà sotto i 700 CV.
Accantonata quindi l’ipotesi si un V6 con medesime tecnologie: tale frazionamento non è attualmente nei piani del costruttore italiano. Secondo Felisa il pubblico Ferrari non è ancora pronto a digerire motori così piccoli, ritenuti “poco maschi” per una rossa. Lo sviluppo delle tecnologie ibride, a cui Maranello sta dedicando molta attenzione, permetterà di salvare i favolosi V8 e V12 italiani dall’estinzione ancora per molti anni.
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